Le Api Sono Tutte Donne – Antonella Grandicelli

Ho il piacere di presentarvi una bella novità in uscita fra pochissimi giorni che riguarda Sylvia Plath! Si tratta di un romanzo di un’autrice italiana che racconta in prima persona le sue vicende biografiche, con l’intento di farci addentrare, per quanto possibile, nella sua mente e nella sua vita.
Sono rimasta molto compita dalla copertina, che presumo voglia ricordare proprio l’ultimo gesto d’amore compiuto da Sylvia per i suoi figli prima di morire, ovvero lasciare la colazione e un bicchiere di latte vicino ai loro letti, con questo anello, simbolo d’amore, che a mio avviso lascia spazio alle interpretazioni: restare a galla oppure affondare per sempre.
Il titolo del romanzo è tratto da un verso di Svernare (Wintering), la poesia conclusiva che Sylvia aveva pensato per Ariel, la sua ultima raccolta di poesie, poi come sappiamo rimaneggiata da Ted Hughes. Un’immagine molto potente, a mio parere.
Ho appena iniziato la lettura, ma trovandolo appassionante sin da subito, mi sento già di consigliarvelo. In attesa di farne una mia recensione approfondita, vi lascio alla presentazione del volume qui di seguito.

“Sylvia PlathLe api sono tutte donne” di Antonella Grandicelli
Morellini Editore – collana Femminile Singolare diretta da Sara Rattaro
216 pp. – disponibile in cartaceo e formato ebook
Lo troverete in libreria dal 27 gennaio 2022,
acquistabile anche qui sul sito della casa editrice.

«Sì, credo sia questo il silenzio favoloso che si sparge nelle molecole d’aria e le fa sottili, rade, infinitamente importanti. L’istante prima del debutto è il migliore, il più bello, l’unico per cui valga la pena di avere i piedi nei sandali dal profilo appuntito, le narici invase dall’odore asciutto della polvere attaccata al velluto del sipario, la lingua vigile nell’incavo della bocca, tesa e pronta alla battuta. Mi chiamo Sylvia e ho la testa nel forno».
Le api sono tutte donne – Antonella Grandicelli

Americana, nata a Boston nel 1932, Sylvia Plath mostra segni della sua eccezionalità fin da bambina e sembra destinata a una vita di soddisfazioni e successi. Pubblica la prima poesia a dieci anni, a diciotto vince una borsa di studio per il più prestigioso college femminile della East Coast americana, a ventitré va a terminare gli studi a Cambridge grazie a una borsa Fulbright. Qui incontra l’uomo della sua vita, Ted Hughes, giovane poeta dal brillante futuro, di cui si innamora perdutamente e che sposa. Belli e talentuosi, vivono tra le due coste dell’Atlantico, dedicandosi pienamente alla loro poesia e ai due figli, Frieda Rebecca e Nicholas. Una favola perfetta? All’alba dell’11 febbraio 1963, a trent’anni, Sylvia Plath si toglie la vita.

«Scrivo, produco proiettili d’acciaio, trappole di precisione
per tutto quello che riaffiora dalla melma grigia della consuetudine.
Sto diventando maledettamente brava.
» SP

Antonella Grandicelli conduce il lettore attraverso la vita della scrittrice, in un viaggio a ritroso nel tempo e nella psiche di una donna complessa, dal percorso biografico costellato di successi e di cadute che l’hanno segnata inesorabilmente. La prima, il tradimento del marito Ted, un dolore profondo per lei che al ruolo di moglie e di madre aveva sacrificato energie e impegno, sostenendo quell’uomo tanto ambizioso e geniale, quanto incapace di tenere fede a un amore così grande. La seconda: il rapporto conflittuale con la madre Aurelia, quell’idea di donna che lei voleva allontanare da sé a tutti i costi, e la morte del padre Otto, avvenuta quando lei aveva solo otto anni, figura paterna avuta per poco, ritrovata in Ted e attraverso la poesia: «Le due divinità della mia vita, mio padre e Ted, si incrociavano in quello scambio di dimensioni, si confondevano. Entrambi presenze ossessive, comunicavano con me attraverso la morte, come se solo in quell’interregno oscuro potessimo incontrarci. Mi infastidiva che Ted si sentisse eletto dai morti per parlare con i vivi, mi infastidiva che pensasse che avessi bisogno della sua intercessione». Infine, la terza: l’ambizione, quel desidero assiduo di eccellere, di distinguersi e di emergere nel lavoro e nell’ambiente intellettuale del tempo – Sylvia stringerà amicizia con Anne Sexton, un rapporto ambivalente fatto di complicità e invidia – che non l’abbandonerà mai e che la porterà a confrontarsi continuamente con l’ossessione di una perfezione irraggiungibile, sin dal suo primo tentativo di suicidio a soli vent’anni.

Dietro di sé Sylvia lascia incredibili poesie e un triste interrogativo sulla sua drammatica scelta. Attraverso la sua voce, il lettore potrà rivivere la storia di una delle più grandi poetesse del Novecento, la dolorosa lotta tra le sue luci e le sue ombre, l’ascesa e la caduta. La divina fragilità di un’anima.

L’AUTRICE:
Antonella Grandicelli è nata a Genova, dove si è laureata in Lettere Moderne. Nel 2016 esordisce con il romanzo noir “Le ali dell’angelo” (Robin Edizioni), mentre nel 2021 esce per Fratelli Frilli Editori “Il respiro dell’alba. Un caso per Vassallo e Martines”. Ha scritto racconti per varie antologie tra cui “Genovesi per sempre” (Edizioni della Sera, 2019), “Tutti isapori del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2019), “I luoghi del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2020), “Natale a Genova” (Neos Edizioni, 2019, 2020, 2021), “Odio e amore in noir” (Fratelli Frilli Editori, 2021), “La Liguria sorride” (Lo Studiolo, 2020). Nel 2021 si aggiudica il Gran Premio della Giuria del Premio Ossi di Seppia per la poesia. È co-founder insieme ad Arianna Destito del blog culturale TheMeltinPop.com.

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